Le città invisibili - UNICORN

Associazione Culturale Editoriale Unicorn
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Le Città invisibili
e
La foresta che ci resta


Graphic Novel liberamente tratta dal progetto di teatro partecipato e multidisciplinare
per le classi primarie e secondarie dell’Istituto Comprensivo D. Manin
di Cavallino Treporti


Progetto:
LA DECIMA MUSA
ideazione e direzione artistica
ALESSIO NARDIN

Organizzazione e produzione teatrale
ACCADEMIA DUSE – Centro Sperimentale di Cinema e Arti Performative

Organizzazione, produzione e realizzazione grafica
Associazione culturale Editoriale Unicorn
Vorrei spiegare perché, per rendere omaggio a Italo Calvino, compaiono i nomi di Gianfranco Pereno e Giacomo Rigutto come coautori di questo graphic novel.
Come Associazione Culturale Editoriale Unicorn, siamo stati invitati a partecipare a un progetto che richiedeva di collaborare con l’Istituto Scolastico di Cavallino Treporti che, prendendo spunto dalle Città invisibili di Calvino, stava realizzando con le ragazze e i ragazzi in età scolare, esperienze di tipo teatrale, cinematografico e altro.
Lo stesso Calvino è sempre stato affascinato da tutto ciò che gli faceva rivivere una storia. Amava i fumetti, i libri illustrati, i film e i racconti.
Le storie erano per lui dei mondi sì, simili ai nostri, ma in realtà molto diversi.
Questa curiosità si orientò ben presto verso la forma originaria del narrare e cioè verso le favole.
L’idea favolistica e fumettistica costituisce un principio strutturale per tutta l’estesa produzione letteraria di Calvino.
Ciò accade in particolare nelle Città invisibili, dove l’autore, nell’immaginare delle favole fantastiche, rimane comunque “…molto cauto nei riguardi dell’utopia, vale a dire nei confronti dell’immagine fissata in un mondo senza disordine e senza vuoto…”.
Quindi, come coautori del graphic novel, dovevamo anche noi percorrere una strada narrativa inedita che, tenendo conto del filo conduttore delle favole via via proposte dai ragazzi, si mettesse in rapporto con le loro interpretazioni.
Tutto ciò si è rivelato come una vera sfida, giocata sul filo di sfondi inesistenti di città immaginarie e di reali movimenti, di gesti e parole dei protagonisti, che con questi sfondi dialogavano e ne facevano parte attiva.
Nell’ultimo dialogo finale della Città invisibili, Marco Polo, parlando delle terre promesse, dichiara: “Per questi porti non saprei tracciare la rotta sulla carta né fissare la data di approdo. Alle volte mi basta uno scorcio che s’apre nel bel mezzo d’un paesaggio incongruo, un affiorare di luci nella nebbia, il dialogo di due passanti che s’incontrano nel viavai, per pensare che partendo di lì metterò assieme pezzo a pezzo la città perfetta, fatta di frammenti mescolati col resto, d’istanti separati da intervalli,
da segnali che uno manda e non sa chi li raccoglie. Se ti dico che la città cui tende il mio viaggio è discontinua nello spazio e nel tempo, ora più rada ora più densa, tu non devi credere che si possa smettere di cercarla.”
Ed è partendo da queste frasi di Italo Calvino che abbiamo immaginato la nostra trama narrativa e compositiva.
In altre parole, abbiamo voluto dare voce a tutti i personaggi delle favole proposte, rispettando il più possibile il lavoro dei vari docenti, degli attori che hanno gestito il progetto e delle incredibili interpretazioni delle ragazze e dei ragazzi.
Abbiamo volutamente mescolando frammenti e segnali separati, nella speranza che qualcuno, sfogliando questo libricino, li raccolga e li faccia propri.
Un percorso che ci ha felicemente coinvolti, portandoci a cercar di realizzare visivamente il fascino di storie condivise da tutti.


Arch . Giacomo Rigutto
Presidente Associazione Culturale Editoriale Unicorn.
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Acquerelli di Giacomo Rigutto
Computer graphic di Gianfranco Pereno
Via del fornaio 7
30013 - Cavallino Treporti
Città Metropolitana di Venezia
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